Per lavorare con i bambini adotto strumenti diagnostici e metodologie specifiche, che variano in base alle diverse età, utilizzando anche la giocoterpia.
Gli interventi in età evolutiva sono dedicati ai bambini e alle bambine che si trovano in un particolare stato di disagio e che possono beneficiare dell’aiuto di un esperto, in grado di relazionarsi in modo tecnico ma allo stesso tempo “caldo”.
Già a partire dalla prima età scolare i bambini possono beneficiare di un intervento “valutativo” o terapeutico, fortemente improntato sulla relazione di accoglienza e sulle tecniche della giocoterapia.
Intorno agli otto-nove anni lo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino consentono di utilizzare anche tecniche basate sul colloquio clinico.
Nel lavoro con i bambini prevedo sempre una fase iniziale di incontro con la coppia genitoriale e dei successivi momenti di confronto e restituzione.
Quale il ruolo dei genitori?
I genitori non hanno solo il compito di presentare allo psicologo il disagio del bambino ma sono sollecitati ed aiutati dallo psicologo a prendere parte, come sistema famiglia, al percorso di valutazione e trattamento della problematica portata.
Come terapeuta, mi relaziono al disagio in età evolutiva in maniera molto delicata. Spesso si tratta di dar voce e rendere più esplicita una richiesta di relazione, verso gli adulti che stanno loro accanto.
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