Supera il tuo timore e chiedi aiuto
Nel primo colloquio, come terapeuta, il mio intento è aiutare la persona a circoscrivere le difficoltà che hanno portato a chiedere aiuto.
Il primo incontro con lo psicologo è un momento delicato, carico di attese e aspettative che sancisce l’inizio di una relazione di aiuto verso il cambiamento.
Il primo colloquio è un importante momento di conoscenza, di definizione del problema e di sperimentazione. Costituisce anche un banco di prova per l’instaurarsi di un rapporto tra le parti, uno spazio di conoscenza reciproca carico di emozioni.
Tante sono anche le aspettative che si creano da entrambe le parti, rispetto al colloquio, alla persona che ci si troverà di fronte, alla tipologia di richiesta e a come ci verrà presentata, sia a livello esplicito che implicito.
Cosa accade nel primo colloquio?
Nel corso del primo colloquio spiegherò a chi avrò di fronte qual è il mio modo abituale di lavorare e cosa accadrà nei colloqui successivi.
Le principali aree di indagini del primo colloquio sono:
- motivazione che ha portato alla ricerca di un professionista;
- prima comparsa del problema;
- durata (da quando è presente);
- focalizzazione del decorso del problema (se e come è cambiato nel corso del tempo);
- conseguente ripercussione sulle persone coinvolte e sulla vita quotidiana.
Molte persone credono di dover parlare a ruota libera per un’ora e spesso sono preoccupati di non sapere come riempire quello spazio. A seconda dell’andamento del colloquio e della problematica riportata, approfondirò alcuni aspetti, anche a volte con esempi concreti, raccontando la prima o l’ultima volta in cui il problema si è presentato.
Nel corso del colloquio, tenendo a mente l’obiettivo della conoscenza, raccolgo una prima anamnesi (storia di vita del paziente) chiedendo di raccontare alcuni aspetti della propria vita attuale e passata, come ad esempio la storia familiare, lavorativa, scolastica e medica. A tal proposito, eventuali precedenti interventi psicologici o psichiatrici possono essere comunicati e analizzati per determinare che cosa abbia o non abbia in passato avuto un’utilità.
Quali gli obiettivi?
1. Accompagnare il paziente per una maggiore consapevolezza (padronanza) del problema.
Per alcune persone potrebbe però non essere facile fornire una spiegazione e giungere ad una descrizione del motivo che spinge ad una richiesta d’aiuto; il mio ruolo è anche quello di facilitare questo tipo di racconto.
2. Individuare la metodologia e le tecniche più adatte per il paziente e per la sua specifica problematica, in quanto ogni trattamento va personalizzato. A volte si rende necessario anche il coinvolgimento di un ulteriore specialista.
Quanto dura?
Il primo colloquio dura in media dai 45 ai 60 minuti, sufficienti ad una prima conoscenza reciproca e ad un primo inquadramento delle difficoltà.
Non sono sufficienti ad avere, però, un quadro completo della situazione: saranno necessari altri colloqui di presa in carico (in genere uno o due) per raggiungere la completezza informativa.
Come si conclude?
Al termine del colloquio in genere prevedo uno spazio per raccontare le proprie impressioni, fare domande o chiarire alcuni aspetti.
Conclusa la consultazione, il paziente ha facoltà di scegliere se fissare un appuntamento successivo oppure prendersi del tempo per decidere se continuare o meno il percorso.
Il Segreto professionale
Fin dal primo contatto sono tenuta al segreto professionale rispetto quanto comunicato dal paziente. Ogni informazione raccolta resta riservata, in linea con l’Articolo 4 del codice deontologico dell’Ordine degli Psicologi che cita: “Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni”.
In sintesi…
Il primo colloquio è una danza intersoggettiva tra accogliere e raccogliere, con l’attenzione al cogliere… una danza in cui il ritmo è dato dalla musica suonata dal paziente e quella suonata dallo psicologo, dove quest’ultimo ha la responsabilità di cercare lo stile che sia in grado di portare un’armonia nella maniera più efficace possibile.
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